La Linux Foundation, che sappiamo essere una organizzazione senza scopo di lucro che mira ad accelerare la crescita di Linux, stimolando e coordinando la collaborazione tra gli sviluppatori, ha pubblicato un nuovo Linux Development Report, focalizzato sul lavoro che ha permesso l'evoluzione del Kernel dalla release 3.11 alla 3.18.
Tra i dati forniti dal documento della Linux Foundation vi è quello relativo al numero di sviluppatori, vicino alla soglia dei 12.000, che, provenendo da oltre 1200 aziende, hanno contribuito alla crescita del kernel Linux negli ultimi 10 anni, ovvero da quando questa attività è stata tracciata in maniera strutturata.
Tra le aziende, e forse un pò a sorpresa, Intel risulta essere quella che, nel corso del periodo che va dal settembre 2013 ai giorni odierni, ha maggiormente contribuito allo sviluppo del kernel di Linux, superando in questa speciale classifica un vero e proprio mostro sacro rappresentato da Red Hat.
Nella top 10 delle azione rientrano anche altre organizzazioni aventi ampia visibilità nel mondo del pinguino e non soltanto, ovvero Linaro, Samsung, IBM, SUSE, Texas Instruments, Vision Engraving Systems, Google e Renesas.
Sono circa 10.000 le modifiche del kernel Linux suggerite dagli ingegneri del software di Intel: a tal proposito osserviamo che il chip maker statunitense è sempre più impegnato nello sviluppo di hardware per il Sistema Operativo Linux-based Android, da tempo tra i protagonisti nel mercato dei tablet e degli smartphone.
Inoltre, resta scarsa la penetrazione di Linux nel segmento dei desktop mentre è in crescita l'adozione di tale OS fra le tecnologie utilizzate per implementare i servizi orientati all'IoT (Internet of Things).
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